Teatro

qui, in natura

Lasciare tutto

Nel 1998, dopo 13 caleidoscopici anni di tournée con il Teatro Kismet, Pia e Robert decisero di lasciare tutto per fondare La Luna nel Pozzo nella campagna di Ostuni, dichiarando di voler fare teatro in natura.

Da quel lontano dicembre, e con una serie di collaboratori straordinari, stiamo ancora esplorando la nostra risposta alla domanda:

 

Cosa significa fare teatro in Natura?

Per noi, oltre due decenni dopo, si può dire che fare teatro in natura significa umiltà e gratitudine, collaborando con una forza molto superiore a quella umana, come lo sono i venti ed i fulmini qui, come lo sono la pietra e la terra rossa, ossa e sangue di questa campagna magnifica.

Il nostro teatro vuole essere in armonia con queste forze.

La natura umana

Ma la parola “natura” include anche la natura umana, quindi l’esuberanza dei bambini che scoprono che qui alla Luna possono fare casette dei rami nel bosco, e nessuno gli dice di non sporcarsi; include la gioia degli attori diversamente abili, mentre ballano al tramonto sull’aia (vai alla nostra pagina Inclusione).

Significa la vitale anarchia del clown, che corre fra gli alberi con la spada di legno, convinto di trovare da qualche parte un drago, o magari una principessa…

Orecchie aperte

Fare teatro in natura significa anche ascoltare, coltivando il silenzio che richiede il trillo della ranocchia a mezzanotte, coltivando il respiro che si lascia trasportare dal profumo inebriante della ginestra (BOSCO SENSORIALE).

Abbiamo scoperto che il nostro teatro non comincia alle 21 per finire alle 22.15 , che il nostro teatro non si esaurisce in tournée.
Il nostro teatro è intriso dell’ospitalità mediterranea, consiste più nel languore del visitare che nella fretta del consumare. Qui alla Luna, il teatro è fatto più dell’ascolto, che non del discorso.

Non è un caso che il nostro anfiteatro abbia la forma di un’orecchio…

Fare teatro in Natura significa…

Significa ascoltare, osservare la natura, lasciarsi stupire da quei cicli, da quei meandri, pieni di sorprese e di rovesci.

Il primo spettacolo creato qui si chiamò “Uròboros: ovvero, cos’è successo dietro le stelle?” ispirato dal nostro scrutare il profondo cielo notturno qui in campagna.

Ovidio ci ha chiamato subito. Quando aveva 4 anni, nostra figlia mi disse: “ Ho parlato col Signore prima della tua nascita. Ho detto ‘Lascia nascere quello là, che mi serve come papà.” Quindi, ho creato “KiSaKiSarò: Grandi domande per piccoli spettatori”, uno spettacolo che racconta le “Metamorfosi” di Ovidio, immaginando la reincarnazione vista da un bambino.

“L’Odissea” di Omero è venuta naturale, come anche lo Shakespeare del “Sogno di Mezzo”.

Ma la natura ci dà anche lezioni comiche: abbiamo scoperto qui il clown vegetale. Il nostro “Eroi in Fumo” esplorava il viaggio dell’eroe col naso rosso.

 

TEMPESTE e LEZIONI

È una campagna rocciosa questa; la terra è rossa come il sangue, e per lo stesso motivo: ferro.
Se mai abbiamo pensato che la natura potesse fare da cornice decorativa al nostro fare teatro, le prime tempeste ci hanno insegnato altro: il ferro attira i fulmini che ci hanno decimato l’impianto elettrico, più di una volta.

Qui abbiamo imparato che la natura non è sottofondo, bensì protagonista del nostro fare teatro.

Quindi, più che mostrare allo spettatore qualcosa di nuovo, cerchiamo di aiutare l’ospite a sentire la bellezza che già lo circonda, quando si immerge nella natura.

Più di quindici anni fa, abbiamo piantato 5000 alberi, che solo adesso sono diventati una scenografia poetico-sensoriale.

Il teatro in natura insegna la pazienza

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335 80 37 241 – Pia

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72017 Ostuni (BR) Italy