Credo che ogni bambino ritenga che la sua famiglia sia normale, quella definisce cos’è la normalità. Forse le nostre prime esperienze di diversità nella società vengono dagli incontri con altre famiglie: dormire a casa di amici ci fa capire che per alcuni prima ci si mette il pigiama e poi ci si lava i denti, anzichè il contrario.

Tolstoj scrisse che tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.
E’ una gran bella frase, ma penso che dipenda dalla definizione di felicità. Eravate felici voi da bambini? Lo era qualcuno?

La vita di un bambino – di qualsiasi bambino – è drammatica: altissimi picchi di speranza, e vertiginose cadute nell’imbarazzo e nella delusione.
Ogni tanto porto in scena uno spettacolo sulla mia infanzia, SUPERMAN & ME, che ho costruito a partire da quei voli in alto e in basso. In una scena descrivo la prima volta che sono salito sul palco con delle battute da dire.

La recita era L’oca d’oro. Avevo 7 anni ed ero molto orgoglioso delle mie quattro righe di testo da pronunciare. Purtroppo durante la recita vissi un momento di imbarazzo così forte che dimenticai il testo della quarta riga, il che ovviamente mi mise ancora più in imbarazzo. Rimasi così traumatizzato dall’esperienza che da quel giorno non mi ricordai mai più cosa dicesse la quarta riga, e non lo ricordo nemmeno ora.

Ho replicato SUPERMAN & ME di recente e dopo lo spettacolo una spettatrice di 10 anni mi chiese: “Cosa dovevi dire nella quarta riga?”. Le ho risposto che davvero non me lo ricordo e le ho rigirato la domanda chiedendole “Secondo te cosa diceva la mia quarta riga?”. Lei non ha esitato e mi ha risposto “Penso che la tua quarta riga fosse tutto questo spettacolo che hai fatto adesso”.

Quella bambina diventerà una scrittrice o forse una regista. Il teatro ha l’incredibile capacità di canalizzare le nostre paure, di dare forma alle nostre gioie informi. Mi ritengo molto fortunato ad aver iniziato a fare teatro da piccolo. Non penso di aver avuto un talento particolare, ma ci mettevo molta dedizione. In qualche modo ho riconosciuto che il teatro avrebbe dato forma alla mia vita, mi avrebbe mantenuto sano nell’arco degli anni.

I ragazzi hanno una incredibile capacità di mettersi nei panni degli altri, e il teatro dà loro l’opportunità di manifestare quell’empatia. Ovviamente anche gli adulti sono capaci di farlo, ma i bambini sono molto più flessibili.

Mi dispiace moltissimo che nelle scuole non venga dato più spazio al teatro, perché è un potente strumento per relazionarsi con il mondo attivamente, come attori. Oltre a molte altre ragioni, quelle per cui alla Luna facciamo teatro con i bambini. La loro capacità di entrare nella sensibilità di un altro – che sia una persona, un albero o una nuvola – è un’abilità che può portare gioia e saggezza per tutta la vita.

E offrire gioia e saggezza al mondo. La nostra intenzione, nel progetto Errare Circolare Insieme è di dare ai ragazzi l’opportunità di giocare con e per le loro famiglie, e creare così una nuova e più interessante “norma familiare”.
Detto con le parole di William Wordsworth: “Il Bambino è padre dell’Uomo”.